Si tratta di un uomo , di Mahmoud Darwish


Incatenarono la sua bocca
legarono le sue mani
alla roccia della morte
e dissero : “ sei un assassino “.
Gli tolsero il cibo, gli abiti, le bandiere
lo gettarono nella cella dei morti
e dissero : “ sei un ladro “.
Lo rifiutarono in tutti i porti
portarono via la sua piccola amata
e dissero : “ sei un profugo “.
O tu, dagli occhi e le mani sanguinanti !
la notte è effimera,
né la camera dell’arresto
né gli anelli delle catene
sono permanenti.
Nerone è morto, ma Roma no,
lotta persino con gli occhi !
e i chicchi di una spiga morente
riempiranno la valle di grano.

M. Darwish

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Schegge Continue

   
 
 
   L’assurdo..
  è il come interrompere un duraturo silenzio rosso,
  falciando ancora più corpi fragili fino a sbucare dalla parte egiziana dei tunnel.
 
  Predisposizione comune.
  Consenso di indifferenza
  alla trombosi sionista negli unici capillari
 che alimentano una popolazione intera.
 
  Occhi di un bambino guardano oltre la siepe,
  dal filo spinato al sud sogna Akhenathon aprirgli il valico:
  ora il cammino non è più interrotto da proiettili
  che determinavano con i loro fori di vuoto
  i confini della sua libertà..
  Si risveglia!
  L’impatto con la realtà mutante
  soprassa l’infanzia e l’adolescenza:
  è così che si ferma il tempo da noi.
 
 Gaza mangia in nero, respira in nero
 sostanze indispensabili per continuare ad esistere in silenzio.
 Non chiede nulla. Reagisce.
 Metabolizza le macerie e percepisce.
 Metabolizza poesie scritte di sangue ancora caldo,
 che sintetizzano i giorni dell’ultimo massacro.
 
  Il valore dell’essere umano,qui,
  è soltanto la sua resistenza!
 
 
   cadmous
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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A Gaza fare l’amore sotto le bombe

 
 

 Fare l’amore sotto le bombe. Ricordo un amico di Nablous che mi spiegava quanto fosse difficile ritagliarsi un momento di intimità con la propria moglie durante l’occupazione. Una sera mentre se ne stavano teneramente abbracciati un proiettile si era conficcato sulla testiera del letto, ad un palmo dalle loro teste. Di amoreggiare sotto le bombe a Gaza in questi giorni non se parla proprio, e anche il futuro coniugale per le giovani coppie palestinesi si presuppone alquanto difficile, essendo in moltissimi ad avere perso la casa e ora a vivere costretti ammassati nelle scuole dell’UNRWA o stipati con altre 20 persone in un minuscolo appartamento. "Oggi è sabato, stasera a Tel Aviv le giovani coppie vanno a divertirsi nelle discoteche o in spiaggia mentre qui noi non riusciamo neanche a fare l’amore nei nostri letti", mi dice Wissam, che si è sposato a novembre. "Le luce stroboscopiche però ce le abbiamo anche noi" e mi indica una serie di lampi a Sud, segno di bombardamenti in corso. Ragazzi come Wissam, diciannovenne, diventano padri molto precocemente e già arrivati alla mezza età sono nonni, consci che questa è l’unica immortalità per la Palestina. Mentre dall’esterno si vocifera di una tregua, accettata da Hamas e ancora una volta rispedita al mittente da Israele, gli ultimi due giorni hanno evidenziato una impennata di bombardamenti e conseguenti vittime civili, ieri più di 60 uccisi, una decina fuori da una moschea nell’ora della preghiera. Ciò che preoccupa maggiormente i palestinesi è un cessate il fuoco senza una contemporanea riapertura dei valichi di frontiera. Prima ancora per far filtrare i materiali per la ricostruzione servono alimenti, e far fuoriuscire i feriti gravi. Gli ospedali sono al collasso, lungo tutta la Striscia hanno una capienza massima di circa 1500 posti letto, i feriti al momento in cui scrivo sono 5320. Desta inoltre sfiducia nell’opinione pubblica palestinese l’aver affidato il ruolo d’intermediario all’Egitto, leadership notoriamente servile ai voleri d’Israele. "Perché non si è chiesta l’intermediazione di un paese europeo? Per la risoluzione del conflitto fra Israele e Hezbollah fu fondamentale il ruolo della Germania, paese veramente neutrale", mi dice sconsolato Hamza, professore universitario. Questa mattina ancora una volta centrata dai tanks israeliani una scuola dell’ONU, a Beit Lahiya, nord della Striscia di Gaza. 14 feriti e due fratellini di 5 e 7 anni ammazzati, Bilal e Mohammed  Al-Ashqar; la loro mamma è sopravvissuta ma ha perso entrambe le gambe. Insieme ad altre migliaia di persone (42mila) si erano rifugiate nella scuole dopo che Israele aveva intimato l’evacuazione dalle loro case. Ritenevano di essere al sicuro, esattamente come i  43 profughi sterminati Il 6 gennaio scorso nel massacro della scuola dell’UNRWA a Jabilia. "Questi due bambini erano innocenti, senza dubbio, così come non c’è dubbio che siano morti", ha dichiarato il capo dell’ONU a Gaza, John Ging, che da giorni instancabilmente continua a denunciare i crimini di guerra compiuti dai soldati israeliani, invano. I generali israeliani si apprestano a dichiarare al mondo "missione compiuta". Sono tornato sulle macerie di Tal el Hawa , la parte ancora in piedi dell’ospedale dato alle fiamme dai soldati ha ripreso a funzionare come pronto soccorso e base logistica per le ambulanze. Dai palazzi seriamente danneggiati continuano a trarre fuori feriti da giorni imprigionati fra le rovine. All’ospedale Shifa è ricoverato un bambino di nome Suhaib Suliman, unico superstite di una famiglia di 25 sterminata. Una ragazzina, Hadil Samony, di familiari ne ha persi 11, quando verrà dimessa, non avrà più nessuno che potrà occuparsi di lei. Scusate, qualcuno è in grado di spiegarmi di che missione si trattava? Dalla punizione collettiva alla strage di massa. Un arabo frustrato di nome Raja Chemayel sul suo blog la definisce così: "Prendete un pezzo di terra, lungo 40 chilometri e largo all’incirca…solamente 5 chilometri. Chiamatelo Gaza. Poi riempitelo con un milione e quattrocentomila abitanti. Dopo di che circondatelo con il mare ad ovest, l’Egitto di Mubarak a sud, Israele a nord e ad est e chiamatela la Terra dei Terroristi. Poi dichiaratele guerra e invadetela con 232 carri armati, 687 blindati, 43 postazioni di lancio per jet da combattimento, 105 elicotteri armati, 221 unità di artiglieria terrestre, 346 mortai, 3 satelliti spia, 64 informatori, 12 spie infiltrate e 8000 truppe. E ora chiamate tutto questo ‘Israele che si difende’. Adesso fermatevi per un momento e dichiarate che "eviterete di colpire la popolazione civile" e definitevi l’unica Democrazia in azione. Sarà un miracolo, da qualunque punto di vista, evitare di colpire quei civili oppure sarà semplicemente una menzogna dal momento che nessuno potrebbe evitare di colpirli a meno che non sia un bugiardo!! Chiamate tutto questo, di nuovo, "Israele che si difende". E ora arriva la mia domanda: Che cosa succederebbe se questo invasore si rivelasse un bugiardo?? Che cosa accadrebbe a quei civili disarmati?? Come potrebbe perfino Madre Teresa, o addirittura Topolino, con una tale potenza di fuoco, riuscire ad evitare di colpire quei civili in presenza di una tale equazione/situazione/scenario? Chiamate tutto questo come volete. Israele era perfettamente al corrente della presenza di quelle persone disarmate perché è stato proprio Israele a metterle lì!! E allora chiamatelo genocidio! E’ più credibile". A parte una paio di leaders brutalmente assassinati, Hamas non ha risentito di questa offensiva, non ha certo perso certo in consensi, semmai ne ha guadagnati. Ogni tanto qualcuno dovrebbe ricordarsi che Hamas non è un gruppuscolo di terroristi, e neanche un partito politico, ma un movimento, e in quanto tale non certo neutralizzabile con una pioggia di bombe a grappolo. Quando domando ai palestinesi un loro parere sulle intenzioni reali di questo brutale massacro, molti rispondono essere in funzione delle elezioni israeliani a febbraio. "Fanno propaganda sulle nostre teste, è sempre stato così alla vigilia di ogni elezione". One Head one vote. Netanyahu che solo un mese fa pareva essere il vincitore certo, nei pronostici ora è dato per perdente dinnanzi  agli occhi iniettati di sangue di Olmert e Livni. Avigdor Lieberman è leader di Yisrael Beitenu, al momento la quinta forza politica del paese, ma i sondaggi lo danno in forte crescita specie dopo una dichiarazione come questa: Gaza dovrebbe essere cancellata dalle mappe con una bomba nucleare, come hanno fatto gli Americani con Hiroshima e Nagasaki. Lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua ha dichiarato ieri su Haaretz : "uccidiamo i loro bambini oggi per salvarne tanti domani!". Temo che il suo "Viaggio alla fine del millennio" sia terminato a bordo di un carro armato parcheggiato dinnanzi ad un ospedale in fiamme. Voltaire invitata a rispettare qualsiasi opinione, io invito a smetterla di gettare i semi dell’odio, che qui innaffiati di sangue alimentano il germe di un risentimento insanabile. Restiamo umani.
Vik
 

Vittorio Arrigoni
Contatto e donazioni: guerrillaingaza@gmail.com
telefono: 00972(0)59 8378945

 
 
 
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25

 
 
 
Giunto al compleanno , con un capricorno sanguinante..
 Mi racconta di 980 vittime e 4408 feriti fin’ora.
 Tra le vittime 231 bambini.. principi e principesse oppressi poi uccisi..
 Principesse che hanno perso tutta la famiglia,
 
 Compiendo 25 anni mi viene la voglia di vomitare..
 Io,poi, che sono cresciuto sotto le stesse bombe di odio che piovono su Gaza adesso,
 ovviamente, erano bombe per la "sicurezz della Galilea",es
 Quello che vedo, va oltre le mie esperienze e la mia immaginazione già coperta di piombo!
 
 Ci si meraviglia quando sosteniamo la resistenza
 La communità internazionale si mette a condannare giocattoli,
 mentre lo stato sionista compie crimini di guerra , usando fosforo bianco e armi vietate nel mondo.
 La resistenza è un diritto legittimo, e non si tratta di una guerra contro un gruppo fondamentalista.
 Ed è rappresentata da partiti e organizzazioni oltre Hamas (Qassam) :
 FPLP – Frazioni di Abu ali Mustafa (laico), Fateh – Shohada el Aqsa (laico) e Jihad – Saraya Al Quds (confessionale)
 
 La resistenza può diminuire la tragedia e può opporsi all’avanzamento della macchina da guerra israeliana,
  può difendere minimamente la dignità della società, ma non può fermare il fiume di sangue innocente.
 
 Chiedo, Cose si sta salvando a Gaza per costruire un futuro?
 Niente.
 Mi viene da dire solo una frase di un caro Vik : faranno il deserto, e lo chiameranno pace.
 
 Palestina Libera
 Resistiamo , restiamo umani
 cadmous
 
 
Me ne approfitto del 25° anno , e propongo 25 azioni :
 
 
 
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Natalie è andata a Gaza e non vuole tornare.

 
 Ballare è dei liberi:
 
 Natalie Bo Shakra, del monte libano, 21 anni, studentessa in sociologia, laureata nell’Università americana a Beirut (AUB).
 Arrivata a Gaza il 21 Dicembre sul bordo della nave "Dignity", e ha rifiutato di ritornare indietro. 
Con una famiglia palestinese, ha deciso di vivere le soffernze del suo popolo oppresso, nonostante la richiesta d’evacuazione degli stranieri, ha rifiutato di tornare.
 Da Gaza ,Natalie ha scritto : NON ABITO DA NESSUNA PARTE.
 
  Il mio indirizzo è l’inaspettato, se vieni a travormi piangerò,e ti canterò: "Visitatemi una volta sola all’anno,è peccato dimenticarvi di me…"  (Feyrouz)
 Se hai deciso di non visitarmi , canterò : "Passa bellezza, passa..che ti faccio un caffè.."  
 Se hai deciso di viverci , canterò : "Benvenuto, hai illuminato il posto.." e Ballerò il "Dabkè", perchè tu sei venuto a trovare l’inaspettato!
 Cosa mangeremo e cosa berremo?   Berremo insieme l’oppressione e mangeremo la paura.
 
 E richiameremo dalla dimenticata memoria del 1948, e balleremo con il ritmo della morte e delle lacrime, come fate voi nello schermo della televisione   e nella sinfonia  del consiglio di sicurezza: Questo , caro mio, il ritmo del 194, e il 237 e il 245…e il 308, 323 e il 337 e… etc.
 Scusami caro signore, ti prego di scusarmi.
 Non ho elettricità per lavarti i vestiti.
 Nè per conservare il tuo cibo, nè per caricare il tuo cellulare, nè per ascoltare il telegiornale del 21°esimo secolo.
 Scusami caro signore, non ho un portatile per aprire la tua posta, nè una medicina per la tosse nel caso ti ammali da freddo. Neanche un riscaldamento per curare il tuo corpo tremante.. Niente caro signore, noi siamo nell’inaspettato, nell’inaspettato infinito..
 
 Nonostante ciò, canteremo, sì, siamo un popolo che non muore, e canteremo "El Atrash" per sempre..
 Per favore, signore, non chiedermi chi sono, e di quello che faccio per sfidare la morte e il tempo.
 Per favore, signore, non chiedere a me i tuoi diritti.
 Nell’inaspettato , non c’è bene, nè male.
 Non c’è una casa, nè un’abitazione, non c’è un umano, nè un assassino.
 Nell’inaspettato, viveremo io e te, sul ritmo della miseria, sul ritmo della disperazione e della dimenticanza.
 Sul ritmo della luna e del sole, sul ritmo dell’oppressione e della sofferenza.
 Nell’inaspettato.
 
 Non chiedermi della nazione ,delle rivoluzioni e delle divisioni. Se lo scarafaggio in casa sua vive, per lo scarafaggio esiste una patria. Ed io vivo in uno schifoso spazio,con il fantasma e la muffa.
 Il mio cuore non trema più per amore.
 Il bambino è morto senza cura , nè melodia.
 Il moroso è morto tra le mani e io ke prego per il potente.
 Il potere del benessere e dei palloni di calcio.
 Per Rafah, Beit Hanoun e le navi..
 Le notizie sono notizie.. e la situazione di morte e imbargo..e il fratello e il lupo e lo scarafaggio..
 E l’occupazione e la colonizzazione e la tempesta, nella mia storia una fiamma spenta,
ma con l’insistere, il fuoco è ancora fuoco.
 
 Noi, caro signore, noi arabi liberi
e se non mi credi, con l’insistenza ti farò vedere la morte e la vergogna che ha colpito ogni "chiacchierone" nel mondo dei liberi.
 Noi , padroni della "lingua del Dh’ad" (l’arabo) , Britney e Witney e Livni, balleremo per loro: perchè siamo liberi.
  Ballare è dei liberi
 
 Ti farò vedere il golfo dell’argento e dell’oro, del denaro e del petrolio. E canteremo per il re e la regina , nell’epoca dell’opera.
 E mangeremo buon formaggio e panna nei sogni . E costuiremo patrie di carta e orecchie arabe.
 E romperemo l’arte del silenzio e del pop , le gambe della liberà e il hip-hop, e viveremo per l’infinito sull’urlo che chiama l’inanimato.
 Noi siamo nell’epoca della morte , del silenzio e della "vita da cantine"
 Viveremo un buio che lo illumina la candella delle sere gelate, e sulla melodia del vento pregheremo e risurciteremo le anime dei martiri della fame ,dellosterminio,  dell’imbargo e della guerra.
 Canteremo e pregheremo e sogneremo
 
 e alla fine, ti uccidero e mi ucciderai.
 
 Perchè nell’inaspettato non c’è inchiostro nè penna nè matità nè nazioni, ma un dolore criminale, un odio distruttivo censurato.
 Signor presidente, apri il valico , il mio nome è amer, mio figlio è Thaer (nome significa ribelle), non un Thaer ribelle, ma che soffre di epatite nell’undicesimo anno.
 Signor presidente, per favore , fammi passare , il corpo è stanco, e i figli da salvare. Ho solo loro davvero.
 Signor presidente, sono un profugho del 1948, quando mi ha abbandonato all’occupazione. Ho perso la famiglia.
 Durante la costruzione del muro. Mia madre era nel letto, mio padre nel giardino che perdeva la vita.
 Sono tornata dalla scuola , per vedere carri armato sopra le nostre macerie.
 Signore, lo so che sono un’orfano senza pietà, scuserò chi vuoi, ma fammi passare.
 La mia terra è deserta , grazie a loro. E in piedi impotente davanti a te.
 
 Nella mia casa , viviamo in 10, da un vicino all’altro e un fratello e due topi, mangiamo il pane una volta in due settimane,e l’acqua pura ogni due giorni..
 Signor presidente, nel mio cuore c’è dolore e sto un piedi come una statua.
 Una statua ferita davanti al dolore dei bambini, davanti alle loro lacrime care, davanti alle loro voci piangenti, davanti alla soffernza e alla lunga notte e alla natura grigia.
Signor presidente!
 Sono il palestinese che cerca la sua patria sotto le macerie, sono il palestinese che il suo popolo sfida le difficoltà e la miseria e le bugie e le promesse sconfitte!
 
 
 
                      Natalie, da Gaza
                    (Fonte:  Il quotidiano libanese : Addiyar)
 
 
 
 
 
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Nel quinto giorno di continui bombardamenti su Gaza : più di 400 morti e 2000 feriti

 Continua il silenzio arabo e mondiale davanti al continuo massacro di Gaza , senza pudore. L’entità sionista non accetta la proposta di una tregua umanitaria per 48 ore. Poco fa , si è concesso ad un camion dei "Medici senza frontiere" di entrare nella striscia. In un collegamento con aljazeera, un funzionario europeo dell’organizzazione (Msf) dice che è un’incubo là giù : l’ospedale ha subito danno, insufficienza di rifornimenti sanitari, continui bombardamenti sui civili. Ha sottolineato che sono dei bugiardi coloro che dicono che le vittime sono di Hamas, perchè la maggior parte delle emergenze che arrivano sono da parte dei civili!   

 Anzi, certi sistemi giustificano la loro posizione riguardo la situazione.  Ogni giorno spuntano fuori dati che mostrano quanto sono corrotti certi paesi, insieme all’autorità palestinese, con la macchina da guerra israeliana.

 Oggi è un giorno di lutto in Libano, Siria, Egitto e in altri paesi arabi.  Niente celebrazioni per il fine anno. Manifestazioni nei prossimi giorni in tutti il mondo per rompere il silenzio sullo sterminio.

 Intanto invito tutti a partecipare alle manifestazioni di Sabato in Italia (Roma, Parma, Vicenza..) : per maggiori informazioni : http://www.forumpalestina.org/

 

 

 Palestina Libera!

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SOLO MISSILI ENTRANO…SOLO SALME CARBONIZZATE ESCONO

 
 Sta aumentando ancora il numero delle vittime palestinesi nella striscia di Gaza che è già sotto l’imbargo non-umano, mentre continuano gli attacchi barbarici dello stato sionista fino ad ora…
 Le vittime di ieri erano dei poliziotti  -che si occupavano della sicurezza locale- e civili tra cui donne e bambini.. I sionisti concludono il primo giorno massacrando la popolazione senza pudore: 230 morti e 1000 feriti solo ieri!!!!!!!!
 FINORA IL NUMERO DELLE VITTIME E’ SALITO DI PIU’ DI 300 MORTI … ed è molto probabile che salga ancora!!
 Nonostante ciò, l’entità sionista prepara un attacco via terra nei prossimi giorni fregandosene dell’opinione pubblica internazionale!
 
Scioccante l’opinione mondiale e araba riguardo l’inferno a Gaza: Sistemi silenti, che al massimo si fermano su condanne orali.
 SEMBRA CHE CI SIA UN COMPLOTTO CONTRO HAMAS , DA PARTE DI SISTEMI ARABI COINVOLTI CON CIO’ CHE PRATICANO I SIONISTI!!!!
 Condanne da parte del consiglio di sicurezza Onu limitandosi a chiedere "di non usare eccessivamente la forza".
 Manifestazioni nel mondo, nei capitali arabi, e nelle città palestinesi all’interno e nel Cisgiordania.
 Oggi migliaia degli arabi del ’48 sono scesi in strada nelle terre occupate all’interno.
 In pomeriggio, una manifestazione a Roma , domani a Bologna…
 
 Chiedo a ogni libero, a ogni cosciente che guarda lo sterminio dei palestinesi a Gaza di mobilitarsi o scendere in strada o accendere una candela o distribuire informazioni giuste CONTRO LE VERGOGNOSE NOTIZIE CHE GIUSTIFICANO I MASSACRI CONTINUI CONTRO I PALESTINESI!!
 
Fonti d’informazione su quello che sta succedendo davvero:
 Telegiornale libero di aljazeera : http://english.aljazeera.net
 La voce amica libera dell’attivista Vittorio (sceso a Gaza due giorni fa) :  http://guerrillaradio.iobloggo.com
 Informazioni dalla Palestina  http://www.infopal.it/
 
PALESTINA LIBERA! 
LA RESISTENZA CONTINUA!
 
 
 
 
 
 
 
     
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Vittorio Arrigoni con altri due attivisti sono stati attaccati poi rapiti, insieme a 14 pescatori dalla marina israeliana

Martedì 18 Novembre  sono stati rapiti tre attivisti pacifisti del
Free Gaza Movement: Andrew Muncie dalla Scozia, Darlene Wallach dagli
USA e Vittorio Arrigoni dall’Italia.

 Gli attivisti sono giunti
nella striscia ,attraverso una missione umanitaria, con la nave
"Dignity" per rompere l’embargo imposto dall’esercito israeliano.
I
tre operano a livello sociale, a stretto contatto con la popolazione di
Gaza, per tentare di attenuare i terribili effetti dell’embargo.
Mentre
pescavano assieme a diversi pescatori palestinesi, sono stati attaccati
da tre navi militari israeliane e rapiti dall’esercito.
Adesso si trovano nella prigione di Ramle,e forse verranno espulsi,vanificando così l’impegno nell’aiuto ai palestinesi.
Sottolineo la mancata eco presso i media italiani.Silenzio dalle principali reti televisive e testate giornalistiche.


PER CHIUNQUE VOGLIA ESSERE AGGIORNATO: VOCIDALSOTTOSULO@HOTMAIL.IT




Per approfondimenti:

blog:  http://guerrillaradio.iobloggo.com/

websites della missione: http://www.freegaza.org/
e  
www.palsolidarity.org  
Per donazioni e contatto:
guerrillaingaza@gmail.com

tel. +972 598 826 516

Intervista con Vik : http://www.infopal.it/testidet.php?id=9896

Cartoline Postali dallo stato sionista (by Vik)

 

Impegnamoci per diffondere
cadmous

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Seppellire il Mar Morto

"Seppellire il Mar Morto",  è il titolo del progetto che hanno presentato i segretari del miliardario sionista Isaak Ciofa agli scienziati e ricercatori nella "Settimana Internazionale dell’acqua" a Stockholm.
 "Non abbiamo bisogno di un mare..morto" , un canale televisivo tedesco trasmette una parte del rapporto del suo giornalista a tel aviv , che mostra da un punto di vista "scientifico" l’impossibilità di rivitalizzare la "salma" del mare , che sta iniziando a ridursi e asciugarsi progessivamente col tempo. Inoltre,sulle sue coste la sabbia, i cristalli e i sali marini si stanno solidificando, diventando così un ambiente inabitabile e non idoneo sia per costruire delle colonie sia per persuadere gli ebrei del mondo a lasciare i loro paesi e immigrare nella "terra del giudizio".
  Vengono presentati vari progetti scientifici per "salvare" questo mare, come quello riguardante una congiunzione al mar Rosso con un canale o tramite l’aumento della capacità di fluire le acque del fiume Giordano…Ma le possibilità di successo non sono garantite scientificamente.
 
 E il video pubblicitario proposto dai segretari di Ciofa mostra agli esperti nel vertice di Stockholm un progetto gestibile : seppellire il Mar Morto e costruire un modello di città simile a quello di Dubai ; una metropolitana moderna turistica dove spuntano grattacieli,villaggi turistici, alberghi e tutti gli strumenti di relax e divertimento che attraggono la gente da tutto il mondo e che costituisce una guadagno enorme..
 Questo progetto può permettere la costruzione e la distribuzione delle colonie sioniste alle falde della nuova città turistica che garantisce una crescita agricolturale e industriale includendo scuole e ospedali… Vuol dire trasformare una terra secca in un paradiso terrestre verde, così dal punto di vista religioso si avvererà la profezia della Torah ; e politicamente si considererà una "vera fabbrica per la pace" in medioriente basata sul benessere , che offrirà nuovi posti di lavoro per gli israeliani come per giordani e palestinesi.
Il video chiarisce l’identità dei lavoratori , ma non quella dei padroni e dei direttori, pratici fruitori di questa FABBRICA DI PACE nel Mar Morto.

 Poi la rete televisiva tedesca trasmette il commento del presidente dell’associazione "Amici della terra", Jedeoun Bromberg : " Questo progetto è sostenuto da  noti politici, tra cui Shemon Perez e  il  re Abdullah II, e inoltre Ciofa ha presentato la promessa che i finanziamenti per il suo progetto sul Mar Morto perverranno direttamente dalle sue tasche, e non usufruirà dei soldi statali. Perciò, ha iniziato a progettare un mini-modello per la nascita di una città turistica sulla tomba del Mar Morto."
 Si sa che la storia delle risorse di Ciofa (57 anni) è iniziata negli anni settanta, quando lavorava come un imprenditore edile che gli ha permesso di guadagnare risorse economiche illimitate tramite la costruzione di colonie di ricevimento conseguente all’immigrazione degli ebrei sovietici .

 Il mar morto è considerato uno dei posti più rivitalizzanti e curativi (soprattutto per la pelle) del mondo. È un lago terminale che per migliaia di anni ha raccolto le acque del fiume Giordano, e di altri corsi d’acqua di minore importanza.Ha una salinità media di 365 grammi per litro di acqua.Grazie all’elevata salinità, che raggiunge la saturazione nella parte
sud, meno profonda e quindi più esposta all’evaporazione solare, le
acque del Mar Morto vengono usate per la produzione di cloruro di potassio.Poiché le acque sono anche ricche di bromo e magnesio, anche questi elementi vengono estratti. L’estrazione viene fatta partendo dalle saline
che si vedono nella foto all’estremità sud. L’acqua del Mar Morto è
talmente salata da permettere a chiunque di galleggiare senza problemi.
Le acque del Mar Morto sono conosciute fin dai tempi dei Romani per le loro qualità curative.
 
Inoltre, questo posto appartiene ai suoi abitanti originali cacciati e dispersi da anni, che non riconoscerebbero neanche i loro villaggi sostituiti da blocchi di cemento armato e da un finto benessere per lo scopo di apparire civilizzati e pacifici in posto che ha sempre avuto la sua storia… e ora  tocca al Mar Morto estinguersi!

                                                                                                                           cadmous

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Tornano gli eroi.. tra cui la salma della rosa palestinese Dalal Al-Maghrebi

 
 
  Dalal Al Maghrebi, il simbolo concreto della resistenza femminile palestinese, nata nel campo profughi di Sabra e Chatila nel 1958 a Beirut, è ritornata dalla terra dove è caduta, dove voleva essere sepolta, dove ha rappresentato la libertà del suo popolo per poche ore…
 Dalal, militante e combattente di Al Fatah, a vent’anni è a capo di una unità di fedayeen, “Kamal Oduan” del gruppo di “Deir Yassin”; sbarca con successo sulla costa tra Haifa e Tel Aviv l’undici marzo 1978, e, dopo un durissimo scontro, riesce nel tentativo di sequestrare un bus pieno di soldati dell’esercito israeliano. Viene accerchiata e aggredita da terra e da cielo – la battaglia dura ore; alla fine Menahim Begin, primo ministro, annuncia che la polizia ha incendiato l’autobus perché non ha mai smesso di sparare. Dopo la sua morte, l’attuale politico (ex militare ex premier sionista) Barak fece una profanazione raccapricciante della tomba di Dalal !! A compiere l’estrazione del corpo del martire fu Barak in persona, esibendo un sorriso di scherno. Questo sfregio in un luogo sacro quale un cimitero ebbe anche un aspetto simbolico, volendo significare un inebriante senso di onnipotenza.
Ma ora è tornata a riposarsi nella terra della dignità con i suoi 118 compagni caduti dal 1978 e in poi.. Tra cui Yehia Skaf (1978), La Sposa del sud Sanaa Mhaidli (1985) e altri ancora..                         
 
 
In più tornano cinque combattenti libanesi , tra cui quattro rapiti nell’ultima guerra (luglio ’06) e il combattente "Samir Kuntar" imprigionato per trent’anni dall’esercito israeliano. Così il Libano è il primo paese arabo che ha concluso il caso dei prigionieri e dei dispersi con l’entità sionista ; oltre alle salme di combattenti e prigionieri palestinesi, siriani, tunisini… e questo grazie a Hesbollah, che ha mantenuto una promessa di responsabità e serietà verso il popolo libanese, senza che questa continuità delle resistenze libanese e palestinese si alteri.
 
 
                                                                                                             
 
 
                                                                                                                                                                              cadmous
 
 
 
 
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