Macchie settembrine

 Ritorna "Sabra" l’incubo e "Chatila" l’orrore, a precipitare pezzi umani esalati ovunque: sui cumuli di spazzatura, sui marciapiedi, nelle strette strade del campo. Tanti anni dopo il 16 settembre 1982 , una passeggiata nel mercato affollato di Sabra mi imprime una sensazione fatta di sguardi e di chiacchiere. Il massacro non l’ho vissuto ma ho percepito la crudeltà del tempo impietoso che ha attraversato il passato peggiorando..anno dopo anno!

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 Poche persone si son radunati vicino alla farmacia "Bostros".
Da qui partirono i primi colpi reattivi all’invasione di Beirut.
Colpi aconfessionali in un’ambiente acido di guerra incivile.
 Tra la folla, a commemorare la fondazione c’erano Mazen, Ismail,..
 eroi dimenticati nella nostra piccola storia,
 sconosciuti solo perchè sono rimasti vivi,
 e alle spalle tanti cari decomposti sulla fronte e sulle aride strade ottantesche.
 
  Mi ha spremuto il cuore delle lacrime sospese quando ottengo, mancia di verità
 della loro vita misteriosa, sconosciuta da tanti, così povera di orgoglio.
  Vivono per pagare l’istruzione del prossimo e le medicine per malattie croniche.
   Tra di loro, chi dice: "Le schegge sono ormai un ricordo, ma non l’occupazione".
 
 Omaggio a quella generazione che ha compiuto atti gloriosi e dignitosi nei tempi più duri.
 
  
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